Ristorante di grande tradizione in cui riscoprire antichi sapori.
Superato Santa Maria della Versa sulla strada che porta a Volpara, troverete il ristorante Prato Gaio. Questo luogo è legato alla storia della balera che sorgeva vicino al ristorante, rimasta attiva fino agli anni venti. La famiglia Liberti cominciò l'attività in quegli anni, partendo con un semplice bar trasformatosi poi in ristorante con lo stesso nome della balera, quando il padre Vittorio decise di intraprendere la strada della ristorazione.
Negli anni ottanta, anche il fratello Mariano si appassiona a questo mondo, affiancandosi ai genitori nella conduzione del ristorante. Insieme cercano di preservare la antiche ricette e vecchi piatti della tradizione con un pizzico di modernità.
Oggi è Giorgio Liberti che porta avanti la tradizione di famiglia, con una cucina sempre improntata sulla tradizione, ma con un estro moderno che rende il piatto un vero intreccio di storia e tecnica culinaria.
Le sale del ristorante sono arredate in modo classico ed entrando si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo. La carta del menù è ricca di aneddoti e citazioni di celebri personaggi, dai quali si percepisce il desiderio di Giorgio di raccontare e condividere le storie della cucina dell'Oltrepò attraverso i suoi piatti.
Partendo dagli antipasti troviamo i tipici salumi della Valle Versa o il cotechino con i marabè ( le famose crocchette di riso ). Certamente rimane una pietanza di nicchia la testa in cassetta. Da non perdere la leggera crema di piselli al profumo di basilico con crostini di pane al burro e freguglie di aringa affumicata.
Nei primi, la freschissima pasta tirata da mani esperte e farcita da profumati sughi, tra cui i ravioli di ricotta e maggiorana o gli agnolotti di manzo al sugo di stufato nelle varianti al burro d'alpeggio o in "subir", cioè in brodo con un goccino di vino rosso
Nei secondi piatti abbiamo le varianti dello storico baccalà che insieme all'acciuga sono gli unici pesci della tradizione oltrepadana. Questa versione è in crosta di nocciole con salsa di agrumi e zenzero. Ottimi i tagli di carne selezionati da produzioni locali in versione cruda tipo tartare o in cotture più tradizionali.
Non potrete dimenticare di assaggiare un prezioso piatto del passato, il collo d'anatra ripieno con fegato grasso d'oca con confettura di cipolle.
Per finire una carellata di dolci al cucchiaio, con ricette dell'800 come la zuppa tartara un dolce con savoiardi all'alchermes e ricotta al profumo di cannella. Soffice e gustosa la crema di yogurt con miele e crumble di frutta secca.
IL NOSTRO COMMENTO
Un ristorante in cui il tempo sembra essersi fermato, ma con una cucina che guarda verso il futuro lasciando sorpresi anche i palati più fini.