Le Selezioni
Perchè l'Oltrepò Pavese
Mi è bastato un meraviglioso tramonto di metà giugno per innamorarmi perdutamente di queste terre. Paesaggi aperti di viti distese fino l’Appennino ligure, vigneti che pettinano le dolci colline e i magici profili dei castelli medioevali lungo la Via del Sale. L’Oltrepò è per tutti una sorpresa, un luogo poco conosciuto custode di una grande tradizione spumantistica, ricco di vitigni autoctoni e scrigno di preziosi prodotti.
Terzo comprensorio europeo per la produzione di Pinot Nero, con i suoi 13.000 ettari di vigneti rappresenta circa il 60% della superficie vitata della Regione Lombardia ed è la 3^ area DOC più ampia d’Italia dopo il Chianti e l’Asti.
Patria della Spumantistica Italiana l’Oltrepò ha tanti volti e forse troppo facce: qui si produce il Moscato di Volpara, il Sangue di Giuda, il Bonarda, il Buttafuoco e il Metodo Classico che in rosa si chiama Cruasè. E’ terra di Riesling, italico e renano, Cortese, Chardonnay che si accompagna negli spumanti al Pinot Nero e come Antico Piemonte troviamo anche il Nebbiolo.
Nel primo decennio del 900 il Marchio SVIC Spumanti di Casteggio era già negli Stati Uniti, e grazie agli armatori di Genova che qui avevano le loro tenute, il vino dell’Oltrepò solcava i mari e gli oceani.
Antiche famiglie blasonate hanno tenuto alto il nome dell’Oltrepò, tuttavia nel corso del XX secolo si sono alternate politiche poco lungimiranti per lo sviluppo del territorio
Oggi l’obiettivo condiviso da alcuni produttori è quello di rivitalizzare l’immagine di una terra in cui c’è tanta qualità, tanto impegno e una ‘identità forte, come solo le terre di confine, incroci di storie e tradizioni, sanno esprimere.
Le nostre selezioni in Oltrepó